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Immagine del redattoreCarlo Trionfi

Perché farsi carico del Climate Change implica una prospettiva di lungo periodo.

Perché farsi carico del Climate Change implica una prospettiva di lungo periodo che consideri la salute mentale come uno dei fattori in gioco


Il cambiamento climatico minaccia la salute umana. Non è una notizia “fresca” ma una conferma che di anno in anno, di cataclisma in cataclisma seguito da ondate di calore improvvise sta diventando consuetudine condivisa. Secondo i dati dell’Oms, infatti, solo nel 2022 le temperature estreme sono state responsabili di 15.000 morti in Europa. In Italia, sempre nel 2022, il sistema nazionale di sorveglianza ha registrato un incremento complessivo della mortalità del 15% (+ 5.635 decessi) rispetto alla media (2015-2019). Si registra inoltre un trend crescente della mortalità proporzionale al crescere dell’età, con un aumento del 21% nella classe di età di persone al di sopra degli 85 anni.

Il cambiamento climatico non è più considerato come una minaccia incombente, ma piuttosto una realtà distruttiva con previsioni disastrose per il futuro. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima un aumento di 250.000 morti in eccesso all’anno tra il 2030 e il 2050 a causa degli “impatti ben compresi del cambiamento climatico”.


Cambiamenti Climatici e salute mentale

I cambiamenti climatici non hanno però un effetto solo sulla salute fisica degli individui, ma anche sulla loro salute mentale e gli effetti di questi rimangono in gran parte inesplorati rispetto agli impatti immediati sulla salute fisica. Ciò è particolarmente preoccupante alla luce dell'aumento dell'esposizione della popolazione a ondate di calore, inondazioni o incendi, in quanto i casi di traumi psicologici derivanti da qualsiasi forma di disastro legato al clima possono essere 40 volte superiori a quelli delle lesioni fisiche. Inoltre, l'impatto dei cambiamenti climatici sulla salute mentale è più importante nel caso delle comunità socialmente vulnerabili.

I cambiamenti climatici possono avere un impatto sulla salute mentale attraverso diversi percorsi: eventi meteorologici estremi stanno causando disturbi da stress post-traumatico, ansia e depressione; le temperature estreme influenzano l'umore, peggiorano i disturbi comportamentali, aumentano il rischio di suicidio e influenzano il benessere delle persone con problemi di salute mentale; disagio associato a cambiamenti climatici e ambientali in corso o previsti che causano ansia climatica; e gli impatti associati al cambiamento dei mezzi di sussistenza e alla coesione sociale di intere comunità.


Eventi metereologici ed effetti diretti

Gli eventi meteorologici estremi possono avere effetti diretti sulla salute mentale delle persone coinvolte. Ad esempio, i danni, la perdita di mezzi di sussistenza e lo spostamento causati da eventi meteorologici estremi, come inondazioni, possono avere un effetto significativo sulla salute mentale degli individui sotto forma di disturbo da stress post-traumatico (PTSD), disturbi di ansia e depressione. Parliamo di numeri “enormi”: per esempio, il numero totale di persone nel Vecchio Continente che hanno segnalato disturbi mentali dopo le sole alluvioni tra il 1998 e il 2018 è stimato tra 1,72 e 10,6 milioni. Per non parlare della salute mentale della categoria degli agricoltori esposta a eventi estremi, che vanno dalle stesse alluvioni alla siccità: si stima che la variabilità climatica sia uno dei quattro fattori che influenzano maggiormente la salute mentale degli agricoltori.


Afa, caldo e alte temperature: oltre il disagio fisico gravi impatti sulla salute mentale.

Ci sono poi gli effetti indotti dall’innalzamento delle temperature che vanno ben al di là del semplice disagio fisico o senso di spossatezza. Le alte temperature, ad esempio durante le ondate di calore, sono associate a disturbi dell'umore e del comportamento, tra cui l'aumento del comportamento aggressivo e della criminalità. Sono stati riscontrati collegamenti tra temperature elevate e un aumento del rischio di suicidio, in particolare per gli uomini, nonché il rischio di ricoveri legati alla salute mentale e visite al pronto soccorso.


Ansia e stress da eventi estremi previsti o incombenti

Un altro fattore determinante la relazione tra cambiamento climatico e salute mentale è la paura legata all’ansia che un evento estremo possa verificarsi. Un importante ruolo in questo lo giocano i media che spesso descrivono previsioni infauste in modo sensazionalistico per andare alla ricerca di qualche click in più ma non considerando gli effetti avversi sulla loro audience. Le preoccupazioni associate ai cambiamenti climatici possono influenzare negativamente il benessere mentale. Questo stato può prendere la forma della “olastalgia", cioè l'angoscia indotta dai cambiamenti ambientali che interessano il luogo amato; "ansia ecologica" o "ansia climatica", ossia la paura cronica del cataclisma ambientale che deriva dall'osservazione dell'impatto apparentemente irrevocabile del cambiamento climatico e della preoccupazione associata per il proprio futuro e per il futuro delle prossime generazioni; o "ecoparalisi", definita come la sensazione di non essere in grado di adottare misure efficaci per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.


Per affrontare queste sfide, l’OMS raccomanda diversi approcci chiave per i governi. Questi includono l'integrazione delle considerazioni climatiche nei programmi di salute mentale, l'inclusione del supporto alla salute mentale nelle iniziative per l'azione sul clima, lo sviluppo di approcci comunitari per ridurre le vulnerabilità e la chiusura del divario di finanziamento per il supporto alla salute mentale e psicosociale. Questo tipo di interventi hanno già dimostrato la loro efficacia: le Filippine, infatti, hanno rafforzato i propri servizi di salute mentale in seguito al tifone Haiyan del 2013, in modo da ridurne le conseguenze psicologiche.


Tuttavia, un'indagine condotta dall'OMS nel 2021 ha rilevato che solo nove paesi su 95 hanno incluso il supporto alla salute mentale e psicosociale nei loro piani nazionali di salute e cambiamento climatico. La strada da percorrere è ancora lunga. Ma anche necessaria.




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