L’estate rappresenta il momento per staccare la spina, per ricaricare le energie perse durante l’anno. Spesso però l’attesa di partire per le vacanze può essere particolarmente stressante, soprattutto per chi fatica a equilibrare le aspettative, e sembra vivere il viaggio come un impegno da portare a termine, in cui tutte le esperienze vissute devono essere per forza complete e gratificanti. Preoccuparsi eccessivamente per la riuscita della vacanza, e per il rientro immediatamente successivo può generare infatti vere e proprie forme di ansia, vanificando gli effetti positivi del riposo estivo.
Le ruminazioni costanti sui pensieri negativi e su preoccupazioni irrealistiche per il futuro generano stress e compromettono la consapevolezza rispetto alle proprie emozioni, impedendo di vivere il momento presente. Allo stesso modo il bisogno estremo di rendere perfette le cose e vivere appieno le esperienze impedisce paradossalmente il coinvolgimento nel qui ed ora, generando frustrazione e continua insoddisfazione, impedendo di apprezzare le piccole gioie del presente. Tale posizione comporta una mancanza di gratitudine per ciò che ci accade; ci si concentra solo sugli aspetti negativi, ostacolando la capacità di vivere con gioia il presente.
Una pratica che ci consente di uscire dal circolo vizioso delle ruminazioni e di recuperare il momento presente e tutte le sensazioni ed emozioni connesse, è la mindfulness.
Essa può essere definita come un insieme di metodi e insegnamenti, che hanno come obiettivo la liberazione dalla sofferenza e il raggiungimento di una maggior consapevolezza e benessere soggettivo, derivanti da una maggior conoscenza dei propri stati emotivi e processi cognitivi.
Le radici della mindfulness moderna derivano nello specifico dalla dottrina e la pratica meditativa buddista e sono state riprese, a partire dal 1979, da Jon Kabat-Zinn. biologo e professore presso la School of Medicine dell'Università del Massachusetts, il quale ha integrato la meditazione e il lavoro su questo tipo di consapevolezza in contesti clinici, aprendo la strada a un'ampia gamma di idee, pratiche e interventi rientranti oggi nell’ambito della mindfulness.
Queste tecniche consentono alla persona di imparare a divenire consapevole dei propri pensieri ed emozioni e a riconoscere le proprie sensazioni, senza giudicarli, ma accettandoli semplicemente per quello che sono; così la mindfulness consente di osservare senza lasciarsi catturare, vivere le esperienze senza reagire, lasciar scivolare via ciò che ci accade, i sentimenti e pensieri, mantenendo allo stesso tempo il controllo sulla propria attenzione.
Infatti, la pratica insegna, attraverso l’utilizzo di esercizi specifici, a prestare attenzione agli stimoli con propri i sensi, a guardare le azioni e le espressioni degli altri. Ancora, la mindfulness sviluppa la capacità di descrivere, di dare parole all’esperienza che si sta vivendo: diviene fondamentale, infatti, la capacità di tradurre ciò che si sperimenta in parole, descrivendo noi stessi, cosa ci sta succedendo, dando un nome ai sentimenti che proviamo, chiamando “pensiero” un pensiero, e “sentimento” un sentimento.
In questo modo le esperienze possono divenire partecipate, ci si può sentire coinvolti, ma al tempo stesso non vincolati.
La mindfulness insegna ad agire con efficacia e intuitivamente, facendo ciò che è necessario in ogni situazione e mettendo in pratica attivamente le capacità apprese. La pratica indica infatti di concentrarsi unicamente su ciò che funziona, valorizzando le competenze presenti e non perdendo di vista gli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Così, assumendo un atteggiamento non giudicante e separando nettamente le opinioni dai fatti, dal “chi, che cosa, quando e dove”, è possibile abbandonare le distrazioni derivanti da pensieri o forti emozioni e si diviene in grado di concentrarsi su una cosa alla volta, nel qui ed ora. Rimanendo nell’esperienza presente, la si può così accettare, in ogni suo momento, in ogni situazione vissuta, riconoscendo ciò che è utile e sano da ciò che non lo è, senza giudicarlo.
Concentrandosi sul presente, si può staccare la spina dai pensieri negativi e dalle preoccupazioni future, favorendo uno stato di maggiore calma e serenità. La mindfulness, inoltre, ci aiuta a conoscere meglio noi stessi, i nostri valori e le nostre priorità, migliorando la nostra capacità di auto-osservazione, con effetti benefici anche sulle competenze empatiche e relazionali.
Numerosi studi riportano i benefici della mindfulness su diversi livelli, tra cui quello cognitivo, emotivo, comportamentale e relazionale: essa, infatti, migliora le capacità di concentrazione, la memoria e l'apprendimento, aiutandoci a gestire i pensieri intrusivi e a vivere nel presente; favorisce la gestione dello stress, dell'ansia e delle emozioni negative, aumentando la capacità di autoregolazione e la resilienza. Promuove comportamenti più consapevoli e sani, riducendo impulsività e procrastinazione e favorendo scelte più ponderate. Infine, migliora la comunicazione, l'empatia e la compassione, permettendo di costruire relazioni più profonde e significative.
In definitiva, la mindfulness si configura come uno strumento prezioso per il benessere psicofisico, offrendoci una chiave di accesso a una vita più consapevole, serena e appagante.
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