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Immagine del redattoreCarlo Trionfi

L’utilizzo del disegno come strumento di terapia

Quando si intraprende un percorso terapeutico con i bambini, uno degli strumenti principali che si impiega è il disegno. I bambini infatti, spesso, evitano di rispondere a domande dirette come per esempio “com’è andata oggi a scuola?” Oppure ‘’qual è il tuo sport preferito?’’. A questo proposito, il disegno può rappresentare la chiave di accesso per ottenere informazioni e comprendere meglio il loro mondo interiore.

Nell'atto creativo di disegnare liberamente, il bambino rivela ciò che porta dentro di sé e la sua visione del mondo. Tradizionalmente, il disegno è stato impiegato come strumento per valutare lo sviluppo intellettivo ed emotivo durante la crescita. Attraverso i disegni dei bambini è possibile comprendere, in un certo senso, le dinamiche della loro mente e ricavare informazioni sul loro sviluppo. Infatti, l’utilizzo di questa tecnica nella terapia con un bambino lo aiuta ad estraniarsi da sentimenti, temi ed eventi connessi alla propria storia, ma al contempo, li aiuta a raccontarli indirettamente; permette ai bambini di parlare dei propri bisogni e desideri in connessione con il passato, il presente e il futuro oltre ad aiutarli a comunicare pensieri, sentimenti ed esperienze utilizzando la propria immaginazione e capacità di simbolizzazione.

Nel contesto terapeutico si sottolinea però l'importanza di non interpretare il disegno, ma piuttosto di rispettarlo come un atto di rivelazione personale. Anche la semplice richiesta di disegnare, che può provenire da uno psicologo o da un adulto, rappresenta un'apertura al gioco e alla spontaneità. Domande curiose e rispettose sul contenuto del disegno aumentano il legame tra gli interlocutori, specialmente quando il lavoro artistico viene accettato e mantenuto nella sua unicità.

Il foglio bianco, popolato da segni, forme e colori, funge da facilitatore in due processi di conoscenza interconnessi.

In primis coinvolge l'interazione tra il bambino e l'adulto, permettendo loro di esplorarsi reciprocamente: il bambino riconosce l'interesse dell'adulto per il suo lavoro, aumentando così il senso di valore e di competenza. Contestualmente, l'adulto entra in contatto con le emozioni e i contenuti espressi dal piccolo artista. Questo processo di scambio avviene in un'ottica di accettazione in cui è essenziale chiedere al bambino di narrare il suo disegno, senza imposizioni di significati esterni. Domande come "Cosa rappresenta?” o "Raccontami cosa hai disegnato" incoraggiano la libera narrazione dell'opera, mentre domande inizianti con "Perché?" possono risultare invasive e limitare la narrazione.

In secondo luogo, il disegno è una rivelazione attraverso cui il bambino entra in contatto con parti di sé stesso, iniziando un percorso di esplorazione delle sue emozioni e pensieri, un atto terapeutico in sé.

Ogni disegno compiuto consente al bambino di acquisire maggiori abilità espressive, scegliendo le tecniche che preferisce. Questo aumento di competenze favorisce l'espressione libera e spontanea del suo mondo interiore. Anche i disegni che riflettono contenuti negativi o comportamenti sintomatici sono considerati come tappe significative del percorso: il sintomo viene simbolizzato nel disegno, permettendo al clinico di esplorarlo insieme al bambino per scoprire nuove risorse per affrontarlo. Questa trasformazione del sintomo in simbolo facilita l'attivazione delle risorse interne del bambino e ne permette l’espressione.

Un approccio pratico consiste nel chiedere al bambino (o all'adulto) di realizzare due rappresentazioni: una del problema che lo preoccupa di più e l'altra della soluzione possibile. Il "disegno-problema" funge da strumento di trasformazione del sintomo in simbolo, consentendo un'osservazione e un confronto diretto; questo processo è legato alla strategia di esternalizzazione. Il simbolo agisce come tramite tra un bisogno interno (manifestato come sintomo) e il mondo esterno, che necessita del sintomo per essere compreso. Il "disegno-soluzione" offre l'opportunità di esplorare, oltre che le risorse e le capacità personali, anche rappresentazioni irrealistiche della soluzione che permettono al bambino di confrontarsi con il suo desiderio di serenità. Rendere consapevole ciò che potrebbe portare benessere rappresenta il primo passo per apportare un cambiamento significativo verso la percezione della situazione attuale. I diversi disegni diventano, quindi, un viaggio alla scoperta delle varie sfaccettature di sé stessi, facilitando una maggiore consapevolezza e un miglioramento delle capacità adattative del bambino.





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