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L'obesità: un DCA da non sottovalutare

Immagine del redattore: Carlo TrionfiCarlo Trionfi

La Giornata Mondiale dell'Obesità, che si celebra ogni anno il 4 marzo, offre l'opportunità di riflettere su una problematica complessa e multifattoriale che va ben oltre l'estetica: l'obesità come disturbo del comportamento alimentare.

 

L'obesità: ben oltre il peso

Per troppo tempo l'obesità è stata considerata esclusivamente un problema estetico o una questione di mancanza di volontà e poca cura di sé. In realtà, si tratta di un disturbo complesso, con profonde radici biologiche, psicologiche e sociali.

 

Le cause dell'obesità: un quadro complesso

Le cause legate all'obesità sono molteplici e interconnesse, tra queste riconosciamo sicuramente fattori genetici, ambientali, socioeconomici e psicologici. Analizziamoli nello specifico:

  • Fattori genetici: L'ereditarietà gioca un ruolo importante, ma non è l'unico determinante. I geni possono influenzare diversi aspetti legati all'obesità, tra cui il metabolismo, il senso di appetito e sazietà e il comportamento alimentare, alcuni geni possono influenzare le preferenze alimentari e le abitudini alimentari.

  • Fattori ambientali: L'abbondanza di cibo ultra-processato, la sedentarietà e l'esposizione alla pubblicità alimentare influenzano le nostre scelte alimentari.

  • Fattori socioeconomici: Il livello socioeconomico e le disuguaglianze sociali possono influenzare il rischio di obesità. Infatti, in alcune zone del mondo, l'accesso a frutta, verdura e alimenti freschi può essere limitato, favorendo il consumo di cibi processati e ad alto contenuto calorico. La presenza di fast food, distributori automatici e pubblicità di cibi poco salutari negli ambienti lavorativi e scolastici può influenzare le scelte alimentari.

  • Fattori psicologici: Il cibo può diventare una sorta di "medicina" per affrontare emozioni negative come stress, ansia, tristezza o solitudine. Infatti, disturbi dell’umore possono sfruttare il cibo come un meccanismo di coping, l’ansia può stimolare il desiderio di cibo come forma di conforto o distrazione, esperienze traumatiche durante l'infanzia possono influenzare il rapporto con il cibo che può diventare un modo per riacquistare un senso di controllo sulla propria vita e lo sviluppo di comportamenti alimentari disfunzionali.

 

L'obesità come disturbo del comportamento alimentare

Negli ultimi anni, la comunità scientifica ha riconosciuto sempre più l'obesità come un disturbo del comportamento alimentare (DCA), caratterizzato da una relazione complessa con il cibo. Le persone obese spesso utilizzano il cibo per far fronte a emozioni negative come lo stress o la tristezza, oppure per compensare una bassa autostima.

Nello specifico ci sono due principali comportamenti alimentari disfunzionali che si correlano all’obesità e sono: il Binge Eating Disorder (BED) e Night Eating Syndrome (NES).

Il Binge Eating Disorder (BED) è uno dei disturbi psichiatrici più comuni nei pazienti obesi: è definito come il consumo, in un discreto periodo di tempo, di una quantità di cibo “decisamente più grande” rispetto a quella che la maggior parte delle persone avrebbe mangiato, nello stesso periodo di tempo, sotto circostanze simili. Questo disturbo da alimentazione incontrollata si manifesta attraverso episodi ricorrenti di abbuffate (almeno due volte alla settimana), vissuti come incontrollabili e accompagnati da un profondo senso di disagio. La persona che ne soffre mangia grandi quantità di cibo in un breve periodo, anche in assenza di fame, e si sente sopraffatta da un senso di colpa e vergogna dopo l'episodio. Invece, la sindrome da consumo notturno (NES) è stata concettualizzata come una combinazione di disturbi alimentari, del sonno e dell’umore. I sintomi principali sono: anoressia mattutina, iperfagia serale e insonnia. Le persone affette da Sindrome da Alimentazione Notturna (NES) sperimentano un irresistibile impulso a mangiare prima di addormentarsi o durante i risvegli notturni. Questa compulsione alimentare è spesso accompagnata dalla convinzione che il cibo sia necessario per conciliare il sonno. A differenza del Binge Eating Disorder (BED), le quantità di cibo consumate durante la notte, pur essendo eccessive, non raggiungono gli stessi livelli di gravità.

 

La prevenzione e il trattamento

La prevenzione e il trattamento dell'obesità richiedono un approccio multidisciplinare che coinvolga:

  • Educazione alimentare: Insegnare alle persone a fare scelte alimentari sane e bilanciate.

  • Supporto psicologico: Aiutare le persone a gestire le emozioni e a modificare i comportamenti alimentari disfunzionali.

  • Terapia farmacologica: In alcuni casi, i farmaci possono essere utili come supporto al trattamento.

 

Conclusioni

L'obesità è una condizione complessa che richiede un approccio multidisciplinare, che tenga conto sia degli aspetti biologici che di quelli psicologici e sociali. Il trattamento dell'obesità deve essere personalizzato e coinvolgere il paziente a livello fisico, ma devono anche essere indagate le dimensioni psicologiche e sociali.

È importante sottolineare che l'obesità non è una questione di volontà, ma una condizione complessa che richiede comprensione e supporto.





 

 

 

 
 
 

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