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Immagine del redattoreCarlo Trionfi

l'Inner Game: Come la mente influisce sui risultati

Il concetto di Inner Game, coniato da Timothy Gallwey nel 1974, deriva dal termine Gioco Interiore. Il concetto si riferisce alla componente mentale del gioco, ossia alla gestione delle emozioni, della concentrazione e della consapevolezza durante la performance. L' Inner Game si concentra sulla rimozione delle interferenze mentali che possono ostacolare il raggiungimento degli obiettivi. Gallwey sostiene che le difficoltà durante il gioco derivano da tensioni eccessive, troppi pensieri e mancanza di fiducia in sé stessi. L’obiettivo dell’Inner Game è sviluppare una profonda consapevolezza di sé, del proprio corpo e della propriamente, per superare tali interferenze e migliorare l'efficacia e la soddisfazione durante il gioco e in generale nella vita.

Prima di affrontare un obiettivo importante, è fondamentale praticare una sorta di “check ecologico dell’obiettivo” ponendosi una serie di domande come: quali sono i vantaggi e gli svantaggi nel perseguire questo obiettivo? Chi oltre me sarà coinvolto? In che modo la mia vita sarà influenzata? Come cambierà come persona se raggiungerà questo obiettivo? E se non dovessi riuscirci?

Con lo scopo di programmare un obiettivo è importante che quest’ultimo sia formulato in positivo, cioè, esprimere qualcosa di motivante che si vuole raggiungere. Inoltre, deve essere concreto e in qualche modo misurabile. L’obiettivo dev’essere rivolto a sé e dotato di uno scopo o finalità compatibile con i valori personali. Altre caratteristiche dell’obiettivo devono essere che dev’essere ecologico, concepito in modo armonizzante ed evolutivo per il contesto, scomponibile in sotto obiettivi e temporizzato.

Alcuni concetti fondamentali dell'Inner Game possono essere applicati in molteplici contesti. Questi concetti comprendono:

  • Mettersi in gioco: avere un obiettivo chiaro e concentrarsi su di esso durante l'azione.

  • Rilassarsi: mantenere una tensione equilibrata e cercare di rimanere il più possibile calmi durante l'attività.

  • Essere consapevoli: essere consapevoli delle proprie emozioni, pensieri e sensazioni fisiche durante l'azione.

  • Accettarsi: accettare se stessi e le proprie capacità, evitando di giudicarsi in modo negativo.

  • Essere presenti: vivere il momento presente e concentrarsi sull'azione, senza farsi distrarre da passato o futuro.

Il costante allenamento di questi principi può portare a una maggiore consapevolezza di sé e migliorare l'efficacia e la soddisfazione sia nell'ambito del gioco che nella vita di tutti i giorni.

In generale la performance è influenzata non solo dalle capacità innate di una persona (il suo potenziale), ma anche dalle interferenze mentali che possono ostacolare la sua esecuzione. Questo significa che per migliorare la propria performance non basta concentrarsi solo sulle capacità tecniche o fisiche, ma bisogna anche considerare le interferenze mentali che possono influenzare il rendimento, come la paura del fallimento o la mancanza di fiducia in sé stessi. Per superare tali ostacoli, Gallwey consiglia di sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e del proprio corpo, di vivere nel momento presente e di utilizzare la visualizzazione e altre tecniche mentali per superare le interferenze mentali. In breve, secondo la formula Performance = Potenziale–Interferenze, per migliorare la propria performance non basta lavorare sulle abilità tecniche o fisiche, ma è anche necessario dedicarsi all'Inner Game per ridurre le interferenze mentali e liberare il proprio potenziale.

Il concetto di potenziale si riferisce alle risorse innate di una persona che le permettono di esibire determinate abilità o competenze necessarie per svolgere un'attività specifica. Questo può includere sia le capacità fisiche che cognitive richieste per eccellere in ambito sportivo o lavorativo. Le interferenze sono quelle distrazioni mentali che possono ostacolare la performance e impedire di raggiungere il massimo potenziale, come le emozioni negative, la paura del fallimento, l'ansia e la mancanza di fiducia in sé stessi, insieme ad altri tipi di rumore mentale.

Un altro concetto fondamentale è la distinzione tra Sé 1 e Sé 2: il Sé 1 rappresenta l'ego consapevole della mente: controlla, giudica, diffida e interferisce costantemente con le nostre azioni; invece, il Sé 2, d'altra parte, è l'essenza pura dell'essere umano: racchiude tutto il potenziale innato che possediamo sin dalla nascita, comprese le nostre capacità sviluppate e quelle ancora da realizzare. Inoltre, incarna la nostrana capacità di apprendere e far crescere tutte queste abilità innate ed è il Sé che tutti abbiamo sperimentato durante l'infanzia.  L’obiettivo dell'Inner Game è aiutare le persone a bilanciare queste due parti di sé stesse, permettendo loro di agire in modo efficace senza essere ostacolate da auto-critiche eccessivi giudizi. Questo equilibrio consente di raggiungere uno stato di flow più facilmente e di migliorare le proprie prestazioni.

Il coaching è un efficace strumento per potenziare il proprio “Inner Game” e migliorare le performance. Concentrandosi sulla riduzione degli ostacoli mentali e sull'ottimizzazione delle potenzialità personali, il coaching lavora per allenare e potenziare l'Inner Game di un individuo. Attraverso il coaching è possibile individuare e superare le interferenze che limitano le performance, sviluppando un piano d'azione personalizzato. Il coach fornisce feedback e supporto durante il percorso di allenamento dell'Inner Game, aiutando la persona a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie capacità.



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