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Immagine del redattoreCarlo Trionfi

Inside Out: la riscoperta della nostra identità emozionale

Il cartone animato della Pixar Inside Out 2 è tra i film di animazione più visti di sempre in Italia.

La storia delle emozioni che vivono e che fanno sentire viva Riley (e anche tutti noi) è stata infatti in grado di incuriosire grandi e piccini, riuscendo a raccontare e descrivere quanto le emozioni siano fondamentali nello sviluppo e nella costruzione di una propria immagine di sé, cioè del concetto che ognuno di noi ha di sé; si tratta nello specifico di un costrutto complesso che si forma nel corso della vita e influenza il modo in cui pensiamo, sentiamo e agiamo.

È importante sottolineare che, a sua volta, la nostra immagine di sé è influenzata dal modo in cui le nostre emozioni agiscono su ciò che pensiamo, su ciò che ci accade, sulle nostre relazioni con il mondo esterno: Come abbiamo visto nel film, infatti, del tutto naturalmente le esperienze che viviamo assumono una connotazione emozionale, che ci consente di assegnare ad esse dei significati, e che a loro volta ci forniscono informazioni utili sul nostro modo di percepirci e vederci.

Più esperienze differenti ci consentono di sviluppare più immagini di sé, che crescendo.  vengono integrate fra loro, assumendo così un senso unitario: in questo modo riusciamo nel corso della vita a dare continuità e coerenza alle esperienze che viviamo, accettando che dentro di noi possono coesistere diverse sfaccettature che emergono in situazioni e contesti diversi, che si manifestano o meno nelle relazioni e che comunque contribuiscono a mantenere un’idea di noi unitaria.

Come abbiamo imparato grazie alle avventure vissute dalle emozioni nella mente di Riley, l'immagine di sé non è statica, ma è in continua evoluzione nel corso della vita. Come nel film il piccolo alberello cresce e si sviluppa dai differenti ricordi di Riley, così la nostra immagine di sé diventa sempre più ricca e diversificata, grazie a nuove esperienze e relazioni significative.  

 Il film quindi non ci insegna solo a dare un valore a tutte le esperienze emozionali, ma sottolinea anche la forza intrinseca che hanno nel dare vita a quello che siamo.

Ma come mai Inside Out è stato così apprezzato dal suo pubblico?

Sicuramente il suo successo testimonia come, in un mondo finora governato dalla razionalità e che da sempre ha relegato le emozioni a un ruolo marginale per la loro natura destabilizzante e irrazionale, stia crescendo, al contrario, il bisogno di riscoprire quest’ultime e l’importanza che assumono per lo sviluppo dell’identità di ognuno di noi.

Fermarsi a parlare di ciò che si sperimenta internamente e a rappresentarsi le emozioni, a immedesimarsi nei personaggi e in quello che provano, come ad esempio nella famosa scena dell’attacco di panico di Riley, ci libera paradossalmente da quella gabbia dorata di razionalità, che ci porta al continuo perfezionismo, al dover sempre stare al passo con gli altri, eliminando la percezione di qualsiasi tipo di sofferenza. Nell'era della tecnologia e della razionalità esasperata, assistiamo così a un fenomeno apparentemente paradossale: la riscoperta dell'emozione.

Essa diventa un vero e proprio modello identitario: non siamo razionalità, pensiero, azione, o successo, ma siamo emozioni. e questa cosa ci fa sentire normali, compresi e accettati.

La società in cui viviamo è caratterizzata sempre di più da complessità, incertezza e continui mutamenti. Così, dove la razionalità non arriva, sentiamo maggiormente il bisogno di approfondire ciò che ci tiene aggrappati alla nostra essenza e che ci permette di comprendere sé stessi e gli altri:

La capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni, così come quelle altrui, è fondamentale per stabilire relazioni sane ed efficaci, sviluppando così competenze sociali, empatia e compassione, elementi essenziali per una società più coesa e solidale. Le emozioni sono infatti un potente strumento di comunicazione che ci permette di trasmettere agli altri il nostro stato d'animo, i nostri bisogni e le nostre intenzioni: una funzionale comunicazione emotiva è alla base della vita sociale e ci permette di costruire relazioni profonde e significative con gli altri; le emozioni, inoltre, ci spingono ad esplorare l'ambiente circostante e ad interagire con esso in modo flessibile e adattivo.

È importante sottolineare che riscoprire le emozioni non significa negare l'importanza della razionalità, ma al contrario, si tratta di trovare un equilibrio tra i due aspetti, riconoscendo il valore di entrambi per una vita piena e significativa.

In questo nuova accezione, le emozioni non sono più viste come un ostacolo da superare, ma come una risorsa preziosa da coltivare e utilizzare per costruire un futuro migliore.

Contrariamente a quanto si pensava in passato, infatti emozioni e ragione non sono due sistemi separati, ma interagiscono e si influenzano a vicenda. Le emozioni possono influenzare i nostri pensieri e giudizi, mentre i nostri pensieri possono influenzare l'intensità e la durata delle nostre emozioni. Questa bidirezionalità ci permette di elaborare le nostre esperienze in modo complesso e di prendere decisioni consapevoli.

In sintesi, le emozioni sono parte integrante della nostra natura umana e svolgono un ruolo fondamentale nella nostra vita individuale e sociale. Comprendendone le funzioni, possiamo imparare a gestirle in modo efficace e a trarne il massimo beneficio, e a conoscerci e riconoscerci nuovamente nelle esperienze che viviamo, come d’altronde è capitato a Riley e alle emozioni stesse alla fine del film.





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