Durante gli anni della pandemia, abbiamo tutti sperimentato una condizione di pericolo costante, che ha generato un continuo stato di allarme. Questa condizione, clinicamente definita come stress cronico, ha innescato nel nostro sistema nervoso la risposta del sistema simpatico, noto da tutti come studiato al liceo. Le ghiandole surrenali hanno iniziato a produrre cortisolo e adrenalina, ormoni con effetti significativi sul nostro corpo e cervello. Essi aumentano il battito cardiaco e la respirazione, indirizzano il sangue agli arti per favorire la forza e la velocità in caso di necessità di fuga o combattimento, e contemporaneamente bloccano la digestione, la fame e il sonno, poiché in situazioni di allarme queste funzioni risultano superflue.
Dal punto di vista neurobiologico, il cortisolo e l'adrenalina agiscono sull'amigdala, il centro della paura, aumentandone l'attività, e riducono le connessioni cerebrali nell'ippocampo, responsabile del controllo delle emozioni. In condizioni di stress prolungato, l'amigdala diventa iperattiva, generando un costante senso di allarme, mentre l'ippocampo vede ridotta la sua funzionalità, rendendo difficile il controllo delle emozioni e contribuendo alla comparsa di ansia e depressione.
La riparazione del danno psichico causato dallo stress cronico avviene attraverso un ormone noto come ossitocina, comunemente denominato "ormone dell'amore". L'ossitocina agisce inibendo il cortisolo, favorendo il ripristino del funzionamento dell'ippocampo e dei lobi frontali. La sua presenza è correlata al controllo dello stress, allo sviluppo di competenze empatiche e sociali, generosità, attenzione agli altri, concentrazione e memoria.
La produzione di ossitocina è infatti stimolata dal contatto positivo con gli altri, in particolare attraverso il contatto corporeo. Tuttavia, la limitazione del contatto fisico, come evidenziato negli ultimi tempi, ha generato una carenza di ossitocina. Malgrado ciò esistono alternative, come ad esempio, le situazioni gruppali ad alta intensità emotiva, come feste, concerti e manifestazioni di gruppo.
Tuttavia, è fondamentale adottare comportamenti sostitutivi che possano offrire una sensazione simile di contatto e appartenenza, come sguardi rassicuranti, rispecchiamento, stima, fiducia, supporto emotivo, incoraggiamento e accompagnamento, comportamenti essenziali al fine di promuovere la produzione di ossitocina e favorire il recupero del benessere psicologico.
La capacità di comprendere e condividere gli stati d'animo altrui è fondamentale per instaurare un collegamento emotivo, all’interno del quale l'empatia gioca un ruolo cruciale in questo processo.
Sul piano scientifico la ricerca ha dimostrato l'esistenza di una base neurobiologica per l'empatia, attraverso neuroni specchio che si attivano quando osserviamo l'espressione emotiva di un'altra persona.
In conclusione, la situazione di stress cronico vissuta durante la pandemia ha avuto un impatto significativo sul nostro benessere psicologico, generando ansia e depressione. Tuttavia, comprendere e sfruttare i meccanismi neurobiologici coinvolti, insieme all'adozione di comportamenti empatici e di sostegno, può contribuire al recupero e alla promozione di un ambiente emotivamente positivo. Un approccio che mira a stimolare la produzione di ossitocina e favorire la connessione emotiva può essere fondamentale per superare il periodo difficile che stiamo attraversando.
Comments