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Immagine del redattoreCarlo Trionfi

Dal neurone al ricordo: come le nostre esperienze vengono catturate, codificate e immagazzinate nel cervello

La memoria è un processo affascinante e complesso che ci permette di rivivere esperienze passate, influenzare il nostro comportamento presente e pianificare il futuro. Ma come fa il nostro cervello a catturare, codificare e immagazzinare queste informazioni in modo così duraturo e preciso?

Il modello di Atkinson e Shiffrin, un punto di riferimento importante per gli studi sulla memoria, descrive il flusso delle informazioni all’interno di tre magazzini mnestici come un processo dinamico e continuo. Nello specifico, il primo avvenimento coinvolge la memoria sensoriale, che funge da magazzino temporaneo dove le informazioni provenienti dai nostri sensi vengono registrate per un brevissimo lasso di tempo, come fotografie istantanee. Le informazioni dalla memoria sensoriale passano alla memora a breve termine per l'elaborazione, e da qui possono essere trasferite alla memoria a lungo termine per la conservazione, la riattivazione e il recupero di informazioni in caso di bisogno. 

Nella memoria a breve termine in particolare le informazioni vengono elaborate, manipolate e utilizzate per compiti specifici. Essa ha una capacità limitata e una durata breve: durante questo passaggio avviene la fase di codifica: le informazioni che percepiamo con i nostri sensi vengono, cioè, trasformate in un linguaggio che la memoria può comprendere.  Dopo aver codificato un'informazione, trasformandola in un formato comprensibile per la nostra memoria, avviene il passaggio nella memoria a lungo termine:

Nella memoria a lungo termine, le informazioni vengono conservate in modo duraturo e organizzate in base a categorie, schemi e connessioni. Al suo interno, i ricordi vengono custoditi e protetti, pronti ad essere richiamati quando necessario. In questa fase il processo della ritenzione consente il rinforzo della traccia mnestica, attraverso diverse strategie, tra cui la rievocazione, la riorganizzazione tramite mappe mentali e processi di elaborazione. 

Una volta archiviato nella memoria a lungo termine, il ricordo deve essere recuperato, riportato alla luce quando ne abbiamo bisogno. 

Affinché ciò avvenga e la fase di recupero abbia esito positivo, devono essere presenti degli stimoli con caratteristiche specifiche: i due elementi chiave che influenzano il successo di questo processo sono la somiglianza, ossia maggiore è la somiglianza tra lo stimolo che usiamo per il recupero e quello presente durante la codifica (quando abbiamo appreso l'informazione), maggiore sarà la probabilità di rievocare il ricordo; e l’ associazione, cioè la traccia mnestica del ricordo e lo stimolo di richiamo devono essere collegati in qualche modo.

È importante sottolineare che le continue esperienze che ci ritroviamo a vivere modificanoattivamente le sinapsi: quando accade qualcosa che noi riteniamo rilevante, si genera nel cervello un segnale elettrico che provoca variazioni chimiche e strutturali nei neuroni. 

Le aree cerebrali coinvolte riguardano il sistema limbico, che assume un ruolo fondamentale nella gestione delle emozioni e della memoria. Tra le sue strutture, due elementi si distinguono per la loro importanza nei processi mnemonici: l'ippocampo e l'amigdala.

L'ippocampo, situato nel lobo temporale, assorbe le informazioni provenienti dai sensi e le rielabora in un formato comprensibile per il cervello. Inoltre, crea connessioni tra diverse informazioni, dando vita a ricordi più complessi e sfumati. L'amigdala, invece, non solo attribuisce un valore emotivo alle informazioni che elaboriamo, ma regola anche la nostra risposta a stimoli esterni. Grazie all'amigdala, possiamo associare un evento a una sensazione di piacere o dolore, creando ricordi più vividi e duraturi.

Perciò l 'ippocampo fornisce la base cognitiva per la memoria, mentre l'amigdala aggiunge la componente emotiva. 

È interessante sottolineare che Il processo di recupero di un ricordo non è una semplice riproduzione esatta dell'evento originale. Si tratta piuttosto di una ricostruzione, in cui le informazioni immagazzinate vengono ricombinate e reinterpretate alla luce delle nostre esperienze e conoscenze attuali. Questo può portare a distorsioni o imprecisioni nel ricordo stesso. Inoltre, il contesto in cui rievochiamo un'esperienza influenza la sua accuratezza e completezza. Se ci troviamo in un luogo simile a quello in cui si è verificato l'evento, è più probabile che ricordiamo più dettagli.

In conclusione, la memoria diviene un processo cognitivo fondamentale che ci permette diacquisire e immagazzinare informazioni sotto forma di ricordi, conservarli nel tempo, recuperarli per i processi di apprendimento e adattamento: essa, infatti, ci consente di imparare dalle nostre esperienze e di adattare il nostro comportamento di conseguenza; le informazioni immagazzinate inoltre ci forniscono un contesto per interpretare le nuove esperienze e prendere decisioni. La memoria infine assume un ruolo fondamentale nella continuità della nostra storia e nel nostro sviluppo, contribuendo a definire la nostra identità personale e permettendoci di interagire con il mondo in modo significativo e di costruire una ricca esistenza.




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