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Elisa Di Gregorio, Cristina Costanzi

ANNOIARSI FA BENE

Aggiornamento: 25 nov 2022

“Una generazione che non riesce a tollerare la noia è una generazione di uomini piccoli, nei quali ogni impulso vitale appassisce” Bertrand Russell in La conquista della felicità.


Oggi i bambini non sono più abituati ad annoiarsi. I genitori stessi tendono a riempire la vita dei propri figli da una parte con numerose attività e impegni extrascolastici dall’altra con giochi e dispositivi elettronici. Si è convinti che la noia sia dannosa per lo sviluppo del bambino, ma questo non è sempre vero. Vediamo nel dettaglio perché.


Perché è importante annoiarsi?

Gli stimoli che i bambini e i ragazzi ricevono dall’ambiente esterno sono numerosi ma soprattutto continui, specialmente per quanto riguarda i dispositivi elettronici. I ragazzi infatti ricevono feedback immediati, sono costantemente sovrastimolati e hanno la percezione di non trovare un intrattenimento altrettanto valido al di fuori di tali dispositivi.


Perché, al contrario, trovarsi in situazioni in cui si prova noia è utile?

Alcune ricerche hanno dimostrato che la noia stimola la creatività e l’immaginazione.

Nello specifico, una ricerca della Pennsylvania State University, condotta nel 2014 da Karen Gasper e Brianna L. Middlewood, ha esposto alcuni partecipanti alla visione di video che stimolavano emozioni diverse tra cui gioia, ansia, relax e noia. Successivamente veniva chiesto loro di trovare una parola che ne collegasse altre che apparentemente non avevano alcun nesso tra loro. Chi aveva visionato il filmato che suscitava noia è stato in grado di trovare le parole più calzanti e originali. Questo accade perché le situazioni di noia stimolano le persone a trovare risposte e soluzioni più originali.


Anche Winnicott, psicoanalista infantile vissuto nel 1900, ha sottolineato quanto sia importante per il bambino imparare a stare da solo. Winnicott trae l’espressione “rimanere a maggese” da un concetto utilizzato per indicare un campo arato e fertile, non seminato per un anno. Si riferisce quindi alla capacità di rimanere in una situazione di calma vigile e coscienza ricettiva; nel caso specifico di un bambino si intende l’abilità di trovarsi in uno stato senza continui stimoli ma non spento, poiché pronto ad accogliere e sviluppare nuove idee.

Vivere l’emozione della noia è importante poiché motiva e permette di trovare nei momenti di stallo soluzioni nuove, creative e originali su come sfruttare il tempo a disposizione attingendo alle proprie potenzialità. Queste situazioni portano l’individuo a cercare soluzioni dentro di sé, mettendo a frutto competenze presenti quali una propensione per il disegno o per la scrittura, oppure cercarle all’esterno ad esempio praticando sport o stando nella natura.


Ruolo dei genitori

Soprattutto nel caso dei bambini più piccoli il ruolo dei genitori è importante poiché spetta a loro il compito di insegnare ai bambini ad utilizzare creativamente il tempo e spronarli a rendersi autosufficienti. Con questo non si vogliono incoraggiare i genitori a trovare soluzioni al posto dei figli, ma a predisporre un ambiente favorevole allo sviluppo della creatività, ad esempio favorendo l’accesso alla biblioteca di quartiere, mettendo a disposizione il materiale per disegnare, fare lavoretti etc.

Innanzitutto è importante che i genitori siano dei modelli credibili, ovvero che essi stessi utilizzino in modo creativo il tempo libero a disposizione non attaccandosi ai dispositivi digitali.

In questo modo si potrà recuperare l’antico concetto utilizzato dai romani dell’otium, ovvero un tempo prezioso dedicato alla cura di se stessi, del proprio spazio domestico, oppure impiegato nello studio e nella lettura.


Cristina Costanzi, Elisa Di Gregorio

Centro Studi Famiglia


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